Maratea (Marathia in dialetto marateota, pronuncia /mara'tìa/) è l'unico comune della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, conta circa 5.202 abitanti[5] ed è stato soprannominato la perla del Tirreno .
Arroccato sul monte San Biagio è reso ambita meta turistica dal litorale, che si estende tra il Canale di Mezzanotte e la foce del fiume Noce per circa 30 km con scogli ed isolotti, cale e spiagge sabbiose.
I fondali marini sono popolati da varie specie faunistiche, come gorgonie, stelle marine e spirografi.
La fondazione di Maratea risale all’VIII secolo a.C., quando i colonizzatori greci fondarono un nucleo abitato sulla cima dell’attuale monte di San Biagio.
Il nome del paese deriva dal greco Marathus, terra del finocchio selvatico ed è legato alla piccola pianta di finocchio selvatico che nasce nel luogo.
Altra ipotesi è che il nome Maratea venne coniato dai coloni greci i cui insediamenti si erano estesi all’epoca della Magna Grecia lungo il Golfo di Policastro.
Nel corso dei secoli subì le incursioni e dominazioni di Normanni, Angioini e Spagnoli, mantenendo comunque privilegi legati all’importante ruolo di fulcro dei trasporti tra la costiera del Tirreno e l’entroterra lucano.
Il Vecchio Borgo di Maratea si estende alle falde del monte San Biagio e si erge a strapiombo sul porto sottostante.
La Statua del Redentore, che con i suoi 22 metri di altezza è la seconda statua più alta del mondo dopo quella di Rio de Janeiro.
Sotto la statua sono situati i ruderi dell’antico borgo del Castello, sullo sfondo del suggestivo scenario offerto dalla natura selvatica del luogo.
Nota anche come la città delle 44 chiese, Maratea offre la possibilità di ammirare splendidi edifici religiosi con le loro pregevoli opere d’arte, dagli affreschi bizantini alle sculture barocche.
Situato sul lato opposto della Statua del Redentore, il santuario di San Biagio risale al periodo compreso tra il VI e il VII sec. d.C.
In esso è possibile ammirare varie opere d’arte, come le Sacre Reliquie di San Biagio, l’Affresco della Madonna del Melograno (XV sec.) e preziosi bassorilievi in marmo raffiguranti l’ Annunciazione nella Regia Cappella, risalente al XVII sec.
Nelle vicinanze del santuario di San Biagio troviamo la Chiesetta della Madonna degli Ulivi, un antico romitorio che conserva al suo interno affreschi del XIV-XV secolo.
Nel centro storico di Maratea, in Piazza Cavour, da visitare la Chiesa dell’Addolorata, risalente al XVII secolo, in stile barocco. La facciata presenta due finestre e un portale sovrastato da una lunetta all’interno della quale un affresco raffigura la Madonna Addolorata.
L’interno, ad una navata, presenta un altare maggiore in marmo bianco intarsiato con marmi policromi, risalente al XVIII secolo. Su un piccolo altare situato lungo la parete destra della navata è dipinto “Il Martirio di San Biagio”, del XVII secolo.
Da non perdere la visita nel centro storico di Maratera alla scoperta di edifici e monumenti;tra essi ricordiamo Palazzo d’Orlando, Palazzo Tarantini, Casa Calderano e Casa Marini
d’Armenia.
Marina di Maratea, con le sue spiagge, baiette e grotte naturali, tra le quali si distingue la Grotta delle Meraviglie visitabile solo nei mesi estivi., detta anche Grotta di Marina di Maratea, venne scoperta nel 1929 durante i lavori per la costruzione della S.S. 19 delle Calabrie.
La grotta, che ha una superficie di circa 90 metri, presenta un’unica sala. Scendendo lungo i gradini artificiali scavati nella roccia, si giunge al pavimento, sormontato da colonne, stalagmiti e stalattiti di grosse dimensioni.
Tra i prodotti tipici del luogo, alla base della cucina di Maratea, troviamo erbe aromatiche(soprattutto peperoncino rosso), legumi ed ortaggi, tra cui i lampascioni, una varietà di cipolla selvatica.
Tra i primi da gustare la pasta tradizionalmente fatta a mano, come fusilli, maccaroni e strozzapreti.
Trai secondi, da ricordare la zuppa di pesce alla maratiota, a base di pesce di scoglio e di peperone rosso, dolce o piccante.